Alexander Langer Alexander Langer Racconti e ricordi

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Gabriele Colleoni, Aleardo Putti, Andrea Semplici: costruttore di ponti

6.7.1995, Il Manifesto
Alex carissimo, non abbiamo più parole, né lacrime. Tutti hanno già scritto: alcuni con grande amore, con grande amicizia, con dolore profondo e sincero, altri con troppa ipocrisia e cattiveria.

A noi è rimasto soltanto il tuo silenzio improvviso, la tua assenza, la tua lontananza irreparabile. Alex, con te, grazie a te, abbiamo imparato irripetibili lezioni di umanità e di solidarietà reale. Tu, che sembravi non avere mai tempo, sommerso, come eri, dagli impegni, avevi sempre un'attenzione preziosa per ciò che accadeva nella vita dei tuoi amici, dei tuoi compagni, delle persone che incrociavi nel tuo cammino.

In ricordo di Petra Kelly avevi spiegato come lei fosse stata una "hoffnungsträger", una portatrice di speranze collettive. Anche tu lo sei, Alex. In queste ore abbiamo ricevuto commosse testimonianze dell'amicizia e dell'affetto di decine di persone che ti hanno conosciuto, magari solo indirettamente, magari solo per un colloquio. Ecco, l'esistenza di questa catena aperta e diffusa di amicizie autentiche attorno a te ci ha confermato ancora una volta una verità che avevamo intuito subito, fin dal primo incontro con te: Alex, tu sei stato un piccolo, grande costruttore di ponti. Tra movimenti, tra popoli e culture, ma anche tra persone, traccia concreta di un'utopia spesso inseguita e poco trovata da tutti noi. Ma adesso?

La tua assenza è già insopportabile. Ci chiedi di non essere tristi: invece lo siamo, lo saremo. Siamo tramortiti, annientati dalla sofferenza, dalle domande senza risposta che ci stiamo ponendo. Ognuno di noi sta ricordando i momenti passati con te, le parole, i gesti, i sogni, i progetti che si sono rincorsi fra noi. Stiamo cercando, in questa memoria, le speranze per resistere, per andare avanti.

Possiamo prometterti: cercheremo, come tu consigli, di continuare in ciò che è giusto, ma, senza di te, tutto sarà più difficile. Vorremmo tenere in piedi i "ponti" che tu hai costruito, vorremmo vedere "ponti" che sapremo non distruggere o devastare proprio ora che tu, Alex, ti sei lasciato alle spalle quello più impegnativo da attraversare e accettare. Una cosa faremo, non occorreva che tu ce lo chiedessi: vogliamo bene a Valeria, ne vorremo sempre e a lei vanno gli abbracci più forti.

Gabriele Colleoni, Aleardo Putti, Andrea Semplici - Firenze
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