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Rassegna di notizie su Srebrenica

23.2.2015

Novembre 2014
Una trentina di rappresentanti del Consiglio del popolo Serbo di Croazia hanno visitato il Centro Memoriale di Potočari. Si sono incontrati con l'associazione “Madri di Srebrenica”, hanno assistito alla proiezione del documentario e deposto una corona di fiori in memoria delle vittime del genocidio. Aneta Lalić, responsabile del dipartimento cultura del Consiglio del popolo Serbo a Zagabria ha dichiarato: “Si fa fatica a ricordare. Poche persone riescono a comprendere la sofferenza degli altri”.

Il Tribunale per i crimini di guerra della Bosnia-Erzegovina ha iniziato il processo per crimini di guerra nei confronti di Ekrem Ibračević, Faruk Smajlović i Sejdalij Čović. Ai tre bosgnacchi vengono contestati crimini di guerra contro la popolazione civile serba, commessi nel '92. Al tempo dei fatti Ekrem Ibračević era capo della Sicurezza Militare, Faruk Smajlović capo della Polizia Militare e Sejdalij Čović funzionario della Polizia Militare, sul territorio della Municipalità di Srebrenik (a nord di Tuzla). Importante sottolineare che la denuncia di questa serie di crimini di guerra commessi nella zona di Srebrenik è stata l'oggetto dell'impegno di Sinan Alić e della sua associazione “Verità, Giustizia e Riconciliazione”, nell'ottica di affrontare con lo stesso rigore tutte le violazioni dei diritti umani accadute durante il conflitto.

Prosegue il processo per genocidio nei confronti di Miodrag Josipović (al tempo dei fatti capo della Pubblica Sicurezza di Bratunac e membro del Comando delle Forze di Polizia di Zvornik) e Branimir Tešić (al tempo dei fatti vice-comandante della Polizia Bratunac). Il Tribunale per i crimini di guerra della Bosnia-Erzegovina ha accusato i due imputati di aver aiutato e fornito sostegno operativo 
nelle azioni di sterminio di gruppi Bosgnacchi in fuga dall'enclave di Srebrenica, nei giorni tra il 12 e il 19 luglio 1995, nell'ambito del genocidio di Srebrenica.

Il Tribunale per i crimini di guerra della Bosnia-Erzegovina ha confermato le accuse a Dragomir Vasić (54, ex comandante della Polizia di Zvornik e comandante della Pubblica Sicurezza CJB di Zvornik), Danil Zoljić (56, ex comandante dei Corpi Speciali della Polizia CJB di Zvornik) e Radomir Pantić (50, ex comandante della 1^ Brigata dei Corpi Speciali della Polizia CJB di Zvornik).
Secondo l'accusa sono imputati di aver pianificato e realizzato il genocidio di Srebrenica, di aver fornito logistica e uomini per la separazione degli uomini dalle donne, per la cattura e reclusione di gruppi di uomini bosgnacchi, il loro trasporto ai luoghi delle esecuzioni di massa, le esecuzioni di massa di migliaia di uomini e ragazzi bosgnacchi nelle località di Kozluk, Branjevo, Pilica e altre, la preparazione delle fosse comuni primarie, la successiva riesumazione e dislocazione dei corpi nelle fosse comuni secondarie, dopo la caduta della città a luglio del 1995.
Si tratta di uno dei più articolati processi riguardo al genocidio di Srebrenica, finora iniziati dal  Tribunale per i crimini di guerra della Bosnia-Erzegovina, basato su diverse centinaia di testimonianze e su una notevole mole di prove documentali circostanziate.

Gennaio 2015
Il 9 gennaio si è celebrata la Festa della Republika Srpska (fondata appunto il 9 gennaio 1992). Hatidža Mehmedović, presidentessa dell'associazione "Madri di Srebrenica", ha dichiarato che le vittime del genocidio di Srebrenica non potranno mai accettare una giornata che celebra il genocidio: “La Republika Srpska è fondata sul genocidio. Chi celebra questa ricorrenza come una festa dovrebbe vergognarsi, e invece i rappresentati del popolo serbo ne sono orgogliosi. La Republika Srpska è nata con l'idea di eliminare un popolo e questo è stato fatto dai suoi ideatori, che attualmente sono sotto processo al Tribunale Internazionale dell'Aja, però la loro ideologia è ancora viva. Questo dovrebbe rappresentare anche una vergogna per la comunità internazionale”.

Prosegue il processo nei confronti di Ostoji Stanišić e Marko Milošević (ex comandante e vice-comandante del VI. Battaglione della Brigata Zvornik dell'Esercito della Republika Srpska VRS) per l'uccisione di circa 1.000 prigionieri bosgnacchi nell'ambito del genocidio di Srebrenica, avvenuta a metà luglio 1995, nei pressi della diga di Petkovici (Municipalità di Zvornik). Il procuratore Predrag Tomić si sta basando sull'analisi dei rapporti militari di combattimento e in particolare dei rapporti periodici della 1^ Brigata di fanteria leggera Milići della VRS, che forniscono un quadro molto completo ed esaustivo delle attività militari nella zona di Srebrenica a luglio del 1995.

Importante sentenza della Corte d'Appello del Tribunale Penale Internazionale per i Crimini di guerra in ex-Jugoslavia (ICTY) nei confronti di alti ufficiali dell'Esercito della Republika Srpska (VRS), incriminati per il genocidio di Srebrenica. Al Tenente Colonnello della VRS Vujadin Popović e il Colonnello della VRS Ljubiša Beara sono state confermate le condanne al carcere a vita. Radivoj Miletić, Generale della VRS è stato condannato a 18 anni di carcere. Vinko Pandurević, Comandante della Brigata Zvornik della VRS, è stato condannato a 13 anni di carcere. Drago Nikolić graduato della Brigata Zvornik della VRS è stato condannato a 35 anni di carcere.

 

A cura di Andrea Rizza

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