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Un'alleanza per il clima

1.10.1990, Nuova Ecologia
Ai primi d'agosto si è firmato a Francoforte un Trattato del tutto particolare: auspice l'assessore (verde) all'ambiente della municipalità ("rosso-verde") francofortese, e con l'aiuto dell'"Umweltforum" (forum ambiente) di quella città, si sono poste le basi per un'"alleanza per il clima", conclusa per ora tra alcuni Comuni europei e la "Coordinadora" dei popoli indigeni dell'Amazzonia (COICA).

E' - per quanto ne sappiamo - la prima risposta concreta alla solenne "dichiarazione di Iquitos" del 11-5-1990, dove si lanciava, in seguito al primo vertice tra popoli indios ed ambientalisti, proprio la proposta di un'alleanza tra indios ed ecologisti per la salvaguardia dell'Amazzonia con i suoi popoli.

Cosa prevede la nuova alleanza per ora? Essenzialmente di utilizzare le competenze municipali per contribuire, d'accordo con gli indigeni dell'area amazzonica, a proteggere l'atmosfera da rischiosissimi cambiamenti climatici, che derivano sia dall'inquinamento (effetto serra), sia dalla contemporanea distruzione della foresta pluviale. Visto che la conferenza mondiale di Toronto ha ritenuto che occorrano drastiche riduzioni delle emissioni di CO2 (che per il 75% provengono dalle aree industrializzate del nord del pianeta) per scongiurare i temuti mutamenti climatici, e visto che la difesa della foresta tropicale sarebbe un'opera di Sisifo, se non si riducono le emissioni nocive in tutto il globo, si stringe un patto di reciprocità tra indios dell'Amazzonia e cittadini metropolitani europei: "voi garantite la salvaguardia della foresta, e vi aiutiamo in questo, e noi garantiamo una riduzione della nocività che promana dalle nostre città. Così insieme difendiamo l'atmosfera terrestre e la vivibilità del clima anche per il futuro."

Esempi discussi nella prima riunione: boicottaggio efficace dell'importazione e dell'uso (appalti municipali!) del legname tropicale, con elaborazione di una lista di prodotti e fornitori affidabili; bando ai fluoro-cloro-carburi (refrigeratori, materiali isolanti, condizionatori d'aria, ecc.); seri programmi di risparmio energetico e di riduzione del traffico, a livello comunale; attuazione di piccoli programmi di cooperazione con le popolazioni amazzoniche nell'ambito della pesca, agricoltura, salute, perimetrazione delle terre indigene, ecc.

Naturalmente si potrà dire che gran parte di queste cose un Comune le può fare anche senza allearsi con gli indios dell'Amazzonia: ridurre la motorizzazione o evitare sostanze chimiche pericolose e sprechi energetici sono obiettivi da perseguire comunque. Perchè dunque scomodare l'Amazzonia?

Rispondono i 40 partecipanti (tra cui 6 rappresentanti indios, guidati dal presidente dalla COICA, Evaristo Nugkuag Ikanan) al primo incontro: "perchè dai popoli indigeni possiamo re-imparare un rapporto diverso con la natura, e perchè ci si convince più facilmente a certe scelte di autolimitazione quando si ha a che fare con interlocutori concreti". "E poi c'è molta sensibilità sui rapporti nord-sud, e molta consapevolezza che il futuro del clima dipende insieme da noi e da loro".

Per ora l'"alleanza" è decollata bene. Oltre alla COICA (presente in Brasile, Perú, Bolivia, Colombia, Ecuador, con numerose organizzazioni locali e tribali che ne sono parte), ed alla città di Francoforte (che ha aderito con decisione del 5.7.1990), hanno manifestato concreto interesse ed inviato dei propri rappresentanti i seguenti comuni: Hannover, Kassel, Berlino, Brema, Monaco, Friburgo, e dall'Austria le municipalità di Vienna, Salisburgo e Linz. Ma ovviamente la proposta ora va lanciata in tutta Europa, e l'"alleanza per il clima" spera di diventare molto forte.

(Per saperne di più: Umweltforum, Postf.102121, D 6 Frankfurt/M)
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