Scritti di Alexander Langer

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Newsletter di febbraio

19.3.2024

NO MEANS NO: TORNA EUROMEDITERRANEA! A Roma, il 22 febbraio a Palazzo Montecitorio, nella Sala del Cavaliere, si terrà quella che con vanto e riconoscimento oramai definiamo una tradizione che ci rende orgogliosi ovvero la cerimonia che vede l’ufficio di presidenza accogliere il o la premio Langer dell’anno come ospite d’onore, anche come gesto per onorare la figura di Alexander Langer.
La tappa successiva sarà Pesaro (il 27 febbraio, a cura di Lupus in Fabula), quindi Firenze (organizza Cospe, il 28 febbraio) e Verona (con il Comune di Verona e il Movimento Nonviolento, il 29 febbraio). Il 2 marzo sarà il momento di Vipiteno con un workshop tematico con esperienze di auto-organizzazione della società civile e un momento pubblico con Olga Karatch. Il giorno dopo – 3 marzo – avrà luogo la premiazione ufficiale a Bolzano, alla quale parteciperà da remoto anche l’ong ZMINA a cui è stata conferita una menzione speciale. La cerimonia sarà preceduta da un omaggio a Irfanka Pasagic. Il 5 marzo sarà la volta di Trento, in collaborazione con il Forum trentino per la pace e i diritti umani con due momenti: uno con gli studenti e l’altro con la cittadinanza. Il 6 marzo, a Venezia saremo ospiti della Fondazione Venezia per la Ricerca della Pace. Il giorno dopo ci sarà un incontro delle donne della Wilp (Lega internazionale delle donne per la pace e la libertà) con Olga a Treviso e per la Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo, la premiata sarà a Trieste, al teatro Miela, accolta dalla sezione regionale dell’associazione Articolo 21. Infine, il 9 marzo la nostra premiata concluderà il suo “tour” a Milano per un’iniziativa in collaborazione con Legambiente.


 

Le mani di Primo Levi – Due scritti di Anna Bravo, introduzione di Fabio Levi, Silvio Zamorani Editore.

Il libriccino, molto breve ma denso di contenuti, ripropone due scritti della storica della Resistenza Anna Bravo (1938-2019) sulla straordinaria figura di Primo Levi. Reverenza – così si intitola il primo – era stato pubblicato nel 2012 sulla rivista Ha Keillah, ed è un intenso e sentito ritratto dello scrittore, incentrato appunto sul particolare senso di reverenza che ispirava all’autrice l’incontrarlo; il secondo invece, Le mani di Primo Levi, va ad indagare il rapporto con il corpo, la fisicità, all’interno dell’universo concentrazionario dei Lager nazisti: dalla paradossale cura di sé delle prigioniere – che tentavano così di salvaguardare un barlume di dignità e normalità – al rapporto con il cibo, alle mani usate per comunicare tra prigionieri nella Babele linguistica dei campi di concentramento. Mani amiche, che aiutano, sostengono, cui si contrappongono quelle nemiche, che impugnano bastoni, frustini, armi. Nella sua introduzione Fabio Levi ripercorre sinteticamente l’appassionata attività della storica, un ricordo prezioso della vita di Anna Bravo, “una personalità dagli accenti limpidi e innovativi ben presente nella cultura torinese degli ultimi decenni”, e noi aggiungiamo nella rete della Fondazione.

 

"Israele-Palestina: cos'altro aggiungere?" Il dibattito sul ritorno della guerra in Medio Oriente sembra un match tra tifoserie. La violenza polarizza anche i commenti. E alla fine fa vincere i violenti di entrambe le parti, mentre si affievoliscono le voci di pace. Un commento amaro. Continua qui l’articolo di Mauro Cereghini su il Salto.bz

 

Prossimi appuntamenti:

Venerdì 9 febbraio: Mauro Bozzetti presenterà il suo libro “Ecologia e giustizia. Ivan Illich e Alexander Langer". Interverranno Mao Valpiana, presidente del movimento nonviolento, Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, Damiano Di Simine responsabile scientifico di Legambiente. Modera l’incontro Marzio Marzorati della Fondazione Alexander Langer Stiftung. L'evento si terrà alle ore 18.00 alla Cascina Nascosta in viale Emilio Alemagna 14, Milano. Ingresso libero.

Venerdì 16 febbraio: laboratorio di candele in occasione della giornata M'illumino di Meno, la “Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili” che ha l’obiettivo di diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio delle risorse. L’evento si terrà nella sede della Fondazione, in via Bottai 5 a Bolzano, in collaborazione con Luci di Luna. Al termine dell’evento sarà offerto un piccolo buffet a lume di candela. Seguirà invito nei prossimi giorni con maggiori dettagli.

 

E infine, il nostro bibliotecario consiglia..

Benjamin Moser : Susan Sontag: Una vita / Rizzoli Editore 2023

Era già tutto nella testa della sedicenne Susan, che nel dicembre del 1949, assieme ad un compagno di college, andò a suonare alla porta di Thomas Mann, riuscendo ad intervistarlo ed uscendone un po' delusa? Quella testa così lucida ed allo stesso tempo confusa e titubante nelle scelte cruciali, gay reticente, femminista non amata dalle femministe, animerà il dibattito della sinistra americana e allo stesso tempo rappresenterà il primo vero modello di autorevolezza culturale al femminile.

D'altra parte l'intelligenza e la precocità erano lampanti, a casa si trovava Marcuse, a poco più di vent'anni dialogava con Sartre sulla Rive Gauche, tutti, amici o colleghi, la descrivono come una forza aliena, dalla cultura immensa e dalla penetrante dialettica, che sfociava nell'arroganza. La più giovane insegnante universitaria degli States, la donna di cui persino i presidenti temevano il giudizio, era allo stesso tempo una personalità fortemente scissa tra un io intimo disperato ed anelante ed un ruolo pubblico più sfuggente che però non le ha impedito di diventare un icona per la sua immagine di donna senza paura che ha il coraggio di sfidare la società.

Il libro di Moser riporta, a vent'anni dalla morte, la figura di Susan Sontag al livello che merita, una figura difficilmente inscrivibile nelle classiche cornici, anche il radicalismo non la ingloba completamente; la sua lettura ci consente di attraversare mezzo secolo di cultura americana e non solo, dal punto di vista di una irriducibile mente impersonale (quasi mai compare l'io narrante nei suoi testi) che è in grado di aprirci alla comprensione di molti aspetti della cultura americana/occidentale. Vorrei terminare ricordando l'impegno che la vide, già malata, dopo molte altre iniziative, protagonista nella difesa di Sarajevo dove mise in scena durante la guerra “Aspettando Godot” di Beckett: perche per lei la letteratura era “mettersi in pericolo per quel che si scrive”. Per questo Sarajevo le ha dedicato la piazza dove si trova il Teatro Nazionale.
 

Ti ricordiamo che è possibile consultare il materiale della nostra biblioteca dal martedì al giovedì, dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Si chiede cortesemente di avvisare prima al numero 351 5197479.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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