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Sarajevo -Srebrenica -Tuzla; 30.10 -07.11/2010

Nov 11, 2010, Andrea Rizza

Sarajevo -Srebrenica -Tuzla

30.10 /07.11.2010

 

sabato 30.10.2010 -Jasenovac HR

..un centinaio di chilometri dopo Zagrabria ..verso est, lungo la Sava, vicino al confine con la Bosnia Erzegovina, faccio una piccola deviazione per una ricerca presso il campo di concentramento di Jasenovac ..cerco informazioni a proposito di mio nonno, dei suoi genitori e fratelli, che come ebrei sono stati deportati a Jasenovac, considerato uno dei campi di concentramento e sterminio più duri e disumani   http://www.jasenovac.org/whatwasjasenovac.php

..molto disponibile la responsabile del servizio informativo del centro di documentazione, dr. Maja Kućan, che mi porta in una sala destinata alle ricerche e si attiva facilitandomi con una serie di loro pubblicazioni ed elenchi nei quali poter provare a cercare qualche riferimento o notizia ..come centro di documentazione sono molto attrezzati, anche a livello informatico, specialmente per quanto riguarda le vittime di Jasenovac ..mio nonno e famiglia sono riusciti a sopravvivere scappando (anche io ho informazioni parziali a proposito delle modalità) e quindi risulta più difficile risalire a notizie precise, ma trovo registrato un prigioniero con lo stesso nome, luogo e data di nascita, che risulta impiegato in una delle squadre di boscaioli (una delle tre attività forzose previste per i deportati tra, appunto, boscaioli, segheria e fabbrica di mattoni) ..la dr. Kućan mi consiglia di consultare i libri delle varie comunità ebraiche della ex-jugo da cui, forse, potrei ricavare informazioni più precise riguardo alla deportazione, permanenza ecc. nel lager ..mi chiede di restare in contatto e scambiarci eventuali novità che andremo a trovare e se può scansionare i documenti di identità che mi sono portato dietro (gli ustaša, alla caduta del regime nazi-fascita di Pavelić, prima di abbandonare il campo lo hanno incendiato, rendendo il successivo lavoro di ricerca e documentazione molto difficile ed anche perché nella SFRJ di Tito, Jasenovac è sempre stato un argomento molto delicato e subordinato all'imperativo di bratsvo i jedinstvo -fratellanza e unità- sotto cui era meglio tacere alcuni orrori del passato e quindi il lavoro di ricostruzione storica è relativamente recente) ..mi rimane impresso un libro che si trova subito all'ingresso del campo di concentramento ..è un voluminoso elenco di nomi ..le stime parlano di 90 mila vittime (900 mila secondo la propaganda serba!) ..la maggior parte serbi ..

.. suona la banda prigioniera suona per me e per te

eppure é dolce nella sera il suono aguzzo sul nostro cuor

cade la neve senza rumore sulle parole cadute già

fino nel fondo della notte che qui ci inghiotte e non tornerà

il passo d'oca che mai riposa spinge la giostra, spinge la ruota

con i bottoni e coi maniconi marciano i suoni vengon per noi ..

[Vinicio Capossela]

arrivo a Sarajevo via Banja Luka -Travnik ..viaggio impossibile per una minima chance europea ..ma è anche un modo per entrare subito in sintonia con le tempistiche bosniache ..che in fondo adoro ..

 

domenica 31.10 -Sarajevo

..freddo ..2 gradi alle 10 di mattina ..tutta la giornata con Amra, mia prima guida, che vado a prendere a Vogošća, popoloso sobborgo di Sarajevo abitato principalmente da sfollati del Podrinje (così si chiama la regione di Srebrenica) ..su 250-300mila sfollati, 70mila si sono stabiliti(?) nella capitale e sobborghi ..bambini, traffico, cani ..vita che passa per strada ..una delle migliori baklava mai gustate, alla stazione delle autocorriere di Vogošća ..

..in centro per pranzo, ci aspetta Izmeta, la mamma di Azra ..ci mettiamo d’accordo per l’intervista di domani con il generale Jovan Divjak che lei conosce benissimo ..non sapeva di questo appuntamento e mi chiede se mi va di fare una “sorpresa” al generale (non ho ancora capito se a lui piaccia o no che lo si chiami così ..Izmeta lo chiamerà poi gospodin general -Signor Generale ..e mi pare che lui, nella sua disarmante semplicità di personaggio che ha fatto tantissimo per il “suo amore” Sarajevo, un poco, in fondo, gradisca ..)

..Sarajevo ..

sempre la stessa ..sempre qualcosa di inaspettato da scoprire ..un po’ ferita ..ma viva ..un po’ incasinata.. ma facile da girare ..un po’ incazzata e un po’ sorniona ..un po’ balcani, un po’ E/europa e un po’ Oriente ..un po’ puzzolente e un po’ profumata ..un po’ con le pezze al culo e un po’ con le stragnocche tirate da gara .. un po’ le case con i buchi delle granate e un po’ con i grattaceli di specchi dei nuovi ricchi ..Sarajevo ..40% di disoccupazione e venti-trentamila persone al giorno in fila per farsi benedire l’acqua dal guaritore Mekki Torabi ..

..Izmeta ci porta in giro per le mahale imbucate nelle traverse della bašćaršija e arriviamo al mausoleo di Alija Izetbegović che si trova al centro di un cimitero in collina ai piedi della “gendarmeria” ..presidiato da un picchetto di guardie col berretto verde ..una distesa di nišani bianchi con una vista spettacolare sulla città ..al tramonto ..forse lo scorcio più bello che Sarajevo poteva “regalare” al suo amato/odiato Presidente ..Izmeta ci racconta che prima della guerra, in inverno, su quella collina ci venivano le famiglie a slittare .. prima tanti bambini, ci dice ..tanti morti, adesso ..

..kafa ..e rahatlokum, please ..

 verso sera facciamo un salto al “Teatar Kino Prvi Maj” ..Sena mi riconosce da lontano nonostante un discreto casino per una improvvisata festa di Halloween, di cui non sapeva niente, organizzata dai suoi baristi ..è pazzesca ..non le scappa niente ..nonostante il solito innominabile numero di šljivovice ha sempre tutto sotto controllo ..e si ricorda il nome di tutti (quelli che glielo hanno detto) ..ci mettiamo d’accordo per domani ..vorrei farle un-milione-di-foto e riascoltare la sua storia ..mi accontenterei di una foto ..quella ..ma ad ascoltarla raccontare starei dei giorni ..mi chiede se mi ricordo quando dopo il concerto dei MaxMaber, la notte in agosto, mi ha portato in giro per le bettole della Republika Srpska a bere šljive e a farmi vedere da dove i serbi sparavano sulla città ..come potrei averlo scordato ? ..mi stava facendo vedere la sala macchine del “Prvi Maj” (ex Kino Bosna) ..due giganti di ghisa russi per proiettare le pellicole ..casa sua ..cucina e stanza da letto dietro i proiettori ..lei con un occhio sempre verso una finestrella che guarda sotto, sulla sala del cinema teatro ..vede passare Siniša, il suo braccio destro-tuttofare, serbo ..lo apostrofa così ..”hajde budalo ..dođi gore da prićaš kako si pucao na mene za vreme rata ! -vieni su, coglione, a raccontare come mi sparavi contro durante la guerra !” ..”si si -mi dice- pum pum pum -mimando il gesto del cecchino -lui sparava sulla città durante la guerra ..poi, finito tutto, era senza lavoro e adesso lavora con me ..è il mio migliore amico” ..Sena ..due figli persi nell’assedio di Sarajevo ..può entrare in qualsiasi schifo di bar della Repubblica Srpska ..offrire da bere a tutti ..e mandarli, balcanicamente, affanculo, in cuor suo ..

 

lunedì 01.11 -Sarajevo

passiamo a prendere Izmeta che ci accompagna dal generale Divjak ..ride pensando alla faccia che farà gospodin general quando la vedrà ..arriviamo precisi alle 10:00 come raccomandato ..la sede della ong del generale Divjak -Obrazovanje gradi BiH, L'educazione costruisce la BiH -si trova in un quartiere periferico oltre Grbavica, a poche centinaia di metri dal confine con la RS ..

..sobria ed essenziale ..bella impressione ..niente fronzoli ..pavimento di legno che scricchiola piacevolmente ..sala conferenze luminosa ed accogliente ..fa gli onori di casa Mersiha, attuale responsabile tecnica del progetto del generale, che in 16 anni di attività dalla fine della guerra, grazie ai proventi del suo libro “Sarajevo mon amour”, a donazioni varie e a finanziamenti internazionali, ha raccolto fondi per sostenere agli studi circa 4mila degli oltre 8mila orfani di guerra ..

..arriva il generale Jovan Divjak ..vede Izmeta e si illumina ..come non potrebbe ? lei è una regina ..

..la vuole seduta vicino a lui ..frontali rispetto al “plotone” di intervistatori ..prima di iniziare le chiede al volo qualche informazione su di noi e lei gli dice che siamo amici ..lui del resto conosce la Fondazione Alexander Langer ..avevamo concordato un’ora di intervista ..lui organizza la conferenza ..assegna i compiti e comunica gli orari ..ore 11:00 Nino, un suo collaboratore, ci accompagna a visitare il tunnel ..ore 11:30 rientro alla base per conclusione intervista ..poi ci ripensa ..siamo amici, gli ha detto Izmeta e allora fino alle 14:30 ha tempo per noi ..se non ci scoccia che all’intervista si aggiunga anche la televisione bosniaca -aggiunge sorridendo-

..penso che starebbe più volentieri solo con noi ed Izmeta ..

Divjak racconta della situazione in BiH rispetto al suo campo di intervento ..l’istruzione ..tra le altre assurdità prodotte dagli accordi di Dayton il sistema scolastico è un vero e proprio casino ..ad ognuna delle entità che costituiscono lo stato di Bosnia ed Erzegovina è lasciata autonomia normativa per quanto riguarda l’istruzione ..quindi sia la Federazione croato-musulmana che la Republika Srpska hanno piena autonomia di decidere su libri di testo, programmi, riconoscimenti di titoli di studio ecc. e, come se non bastasse, anche nei cantoni della Federazione (una specie di regioni) determinate scelte a proposito del sistema scolastico dipendono anche dalle particolari composizioni etniche ..il generale Divjak lamenta una sempre crescente difficoltà nell’assegnare borse di studio ai ragazzi della Republika Srpska visto che Dodik (presidente riconfermato della RS) ribadisce di non avere nessuna intenzione di collaborare con la Federazione ..la RS non riconosce i titoli di studio della Federazione e quindi per i ragazzi della RS è inutile studiare in Federazione visto che a casa loro i titoli di studio conseguiti nell’altra entità non valgono niente ..è lo stesso problema che abbiamo riscontrato a Srebrenica (che è in RS) dove l’Università di Sarajevo (che è in Federazione) ha aperto un dipartimento di giurisprudenza ..gli studenti di Srebrenica di quella laurea della Federazione, in RS non se ne faranno niente ..il generale Divjak parla apertamente di due entità all’interno di uno stesso stato che però hanno due progetti per il futuro completamente diversi ..

..entriamo, per quanto ce lo conceda il generale, nell’argomento nazionalismo /negazionismo ..lui và sul concreto ..i libri di testo, per esempio ..se sei un autore bosgnacco (musulmano) è impossibile che un tuo libro di testo venga usato da una scuola in RS o in un cantone a maggioranza serba o croata ..e viceversa ..chiedo maggiori informazioni a proposito dei libri di storia ..mi risponde che i libri di storia attualmente usati in BiH arrivano fino a prima della guerra ..delle guerre 1991-1995 non si parla ..però ogni gruppo etnico tende a mitizzare figure “discutibili” intitolando loro scuole, strade, piazze ecc. ..aggiunge che in qualche maniera tutte le politiche nazionalistiche e le guerre di pulizia etnica hanno tristemente funzionato e anche Sarajevo ne paga gli effetti ..prima della guerra aveva un 50% di musulmani, un 30% di serbi un 15% di croati e un 5% di altri (jugoslavi) ..adesso siamo molto verosimilmente vicini ad un 90% di musulmani ..ci comunica con orgoglio di essere riuscito ad assegnare circa 160 borse di studio a ragazzi della comunità rom ..é un passo importante perché riuscendo a mandare i figli a scuola è più facile coinvolgere le famiglie nel processo di integrazione ..

è ora di partire per andare a vedere il tunnel che ha tenuto in vita Sarajevo negli oltre tre anni di assedio ..Izmeta ci aveva detto subito la mattina che lei non sarebbe venuta perchè il rivivere la fuga da Sarajevo attraverso quel tunnel la scuote ancora ..però viene lo stesso ..è una regina ..

il signor Bajro Kolarev ha costruito un piccolo, artigianale, ma molto esauriente museo intorno ad una delle due uscite del tunnel ..casa sua ..si pagano (volentieri) cinque marchi bosniaci a testa per la visita guidata e per attraversare un breve, simbolico tratto di quel tunnel ..venti degli ottocento metri scavati a mano in quattro mesi che passano sotto la pista dell’aeroporto, al tempo controllato dai caschi blu dell’UNPROFOR ..stimati oltre cinque milioni di passaggi ..unico collegamento (segreto ?) tra la città assediata a tenaglia dall’esercito serbo (VRS) ed i territori liberati dall’ARBiH (esercito bosniaco) in direzione del monte Igman ..prima del tunnel si correva attraverso quella campagna aperta per raggiungere i territori liberi ..300 morti sotto i colpi dei cecchini serbi ..prima del tunnel ..

 

mar. 02.11 mer. 03.11 gio. 04.11 -Srebrenica

per strada la radio parla di Tadić (Presidente della Serbia) che dovrebbe andare a Vukovar a chiedere scusa per i massacri serbi sulla popolazione civile croata in Slavonia ..Josipović (Presidente della Croatia) si dichiara favorevole a questa pubblica ammissione della Serbia ..beh ..siamo a buon punto ..adesso mancano “solo” le scuse ufficiali della Croatia per le atrocità in Krajna dell’agosto ’95, l’arresto di Mladić e l’allontanamento dalle scene politiche di Dodik e poi potrebbe sembrare un paese “normale” ..mah ..intanto il 5 agosto scorso il vescovo di Šibenik durante la messa per le celebrazioni dei 15 anni della conquista di Knin, ha benedetto gli ustaša che hanno liberato la Krajna (massacrando nell'operazione Oluja -lampo- tra i 3 ed i 5mila civili serbi e sfollando tra le 200mila e le 300mila persone) e per lunedì prossimo, 8 novembre, il patriarca della chiesa serbo-ortodossa festeggerà il Mitrovdan a Srebrenica insieme all'Associazione dei combattenti della RS ..a Srebrenica ..massacrata dai serbi ..mah ..

mi fermo a Potočari a salutare Azir e a fare il mio giro in punta di piedi alla fabbrica di accumulatori base del Duchbat ..non riesco a staccarmi da quel posto ..è l’inferno ..è angosciante ..puzza ancora del delirio che si è consumato a Srebrenica ..il mio piccolo tributo di vergogna per quello che é successo sotto gli occhi colpevoli del mondo intero ..

..Srebrenica sembra diversa rispetto ad agosto ..non mi tremano le gambe come le altre volte quando entro in città ..forse è perché c’è il sole (inaspettato) e fa caldo ..forse perché c’è un po’ di gente in giro e la città sembra meno sola e abbandonata ..forse perché i lavori di ristrutturazione dell’hotel proprio di fianco al Comune procedono a ritmo serrato e danno una sensazione di voglia di andare avanti ..di voglia di ricostruire il futuro di Srebrenica ..forse perché sono a tavola con quattro amici che sono contenti di vedermi ..

..l'università non é ancora iniziata perché da Banja Luka ci sono problemi con i permessi e Almir mi racconta che quando era partita l'idea di aprire l'università a Srebrenica, a Banja Luka hanno preso poco sul serio la faccenda, ma adesso, visto comunque il gran numero di iscritti dei primi anni, la RS gli sta facendo una marea di difficoltà burocratiche ..per esempio avrebbero già pronti dallo scorso anno i locali della ristrutturata scuola superiore, ma non ricevono i permessi per trasferirsi in quanto la scuola ricade sotto la giurisdizione della RS e l'università è un distaccamento di Sarajevo che é in Federazione e quindi loro sono costretti ad usare gli spazi della dom kulture ..Almir lavora al servizio di pubbliche relazioni ed info-point per gli studenti dell'università e visto che le lezioni non sono ancora iniziate ha parecchio tempo libero e tra una partita di biliardo e l'altra con l'ulema di Srebrenica (che tra l'altro gioca benissimo all'americana) ha trasferito il nostro punto di incontro con tutto il gruppo al bar sotto la dom kulture ..Vanja, Muhamed, Azir e Senad ci raggiungono dopo il lavoro, mentre con Dijana ci vediamo già dalla mattina presto ..

..il gruppo “operativo” (al quale si aggiungono anche Fahro, Idriz e Nermina ..Jelena studia farmacia a Bieljina e quindi non può partecipare fisicamente alle riunioni, ma é dei nostri nonostante le difficoltà a che le crea un patrigno ultra-nazionalista serbo) è molto motivato specialmente a realizzare concretamente, subito, alcune delle attività di cui abbiamo parlato in Istria ..cambio sede di Adopt Srebrenica (lo spazio attuale è assolutamente inadeguato .. è troppo piccolo ed è quindi impossibile tenerci riunioni, incontri o altre attività del gruppo) ..potenziamento e messa in funzione del servizio skype per la cittadinanza ..ipotesi di organizzare, in collaborazione con la Fondazione, una serie di viaggi di “turismo consapevole” in Bosnia ..un paio di workshop per i giovani di Srebrenica (sicuramente da ripetere il corso di inglese) ..insomma si stanno concretizzando le ipotesi condivise con Irfanka ed i ragazzi sul futuro del progetto Adopt Srebrenica ..l'idea è quella di riuscire a creare il centro di documentazione per arrivare ad avere un punto di riferimento per una storia comune e condivisa sulla tragedia culminata con il genocidio, ma per riuscire a farlo il gruppo si deve costruire una credibilità molto solida sul territorio e deve riuscire a coinvolgere più ragazzi serbi ..adesso sarebbe prematuro ..il gruppo si è appena ricostituito dopo una serie di inevitabili cambiamenti e problemi dovuti al suo processo di crescita ..adesso è maturo e motivato per lavorare a costruirsi una solida rete di sostegno trans-etnico sul territorio ..Srebrenica è un tritacarne ..a tutti i livelli ..c'è ancora tanto lavoro da fare per smantellare, a piccoli passi, quel muro sfiducia e silenzio che ammorba l'aria ..parlando con le persone ..facendosi conoscere ..organizzando attività “facili” che non ti chiedono di prendere una posizione, ma che sono importantissime occasioni per avvicinare le persone ..situazioni informali come un servizio per la cittadinanza o un corso di inglese per i ragazzi sarebbero perfette come anche organizzare una piccola attività di facilitazione per gruppi di turisti “consapevoli” potrebbe diventare anche una interessante ipotesi di micro-guadagno per i ragazzi e di auto-finanziamento per il progetto ..

..parliamo tanto a proposito del “viaggio di conoscenza” verso l'Italia ..piace a tutti l'idea di uscire a raccontarsi ..di uscire per conoscere e farsi conoscere ..Azir e Nermina hanno recentemente pubblicato le loro storie personali in un libro finanziato dall'Ambasciata norvegese dal titolo “The Broken Childhood of Srebrenica” ..le avevo lette qualche mese fa ..devastanti .. fredda cronologia di un delirio quella di Azir e sensibile descrizione di stati d'animo che ti divorano dentro, quella di Nermina ..vorrebbero venire in Italia a presentare il loro libro ..anche Ado verrebbe con il suo nuovo film “Angel of Srebrenica” ..propongo anche un contenuto di analisi sociologica sul cambiamento del ruolo della donna in una società patriarcale dopo il genocidio di gran parte della popolazione maschile ..in collaborazione con le donne di SARA ..l'idea piace e oltre ad indicarmi il prof. Ðozić come possibile relatore (che poi confermerà il suo interesse per l'argomento), Vanja propone di presentare anche un libretto di ricette popolari tipiche che hanno appena stampato e magari qualche lavoro di artigianato locale prodotto dalle donne della sua associazione ..

..sempre di più Adopt Srebrenica non é solo un progetto ..è la vita di persone ..

..Srebrenica non è facile ..è un tritacarne perché ti mette a confronto con il male massimo che si possa immaginare ..ha annientato le persone nel genocidio e le annienta ancora oggi ..con la pressione politica del negazionismo ottuso dei nazionalisti serbi ..con le oltre tremila persone che ancora non si trovano o che non sono state riconosciute dopo l'esumazione a pezzi dalle varie fosse comuni ..con la difficoltà a parlare di cosa è successo ..con gli autori di crimini ancora non giudicati che girano liberi (?) per la città ..con la difficoltà per chi non c'entra niente di togliersi dalle spalle una colpa che non può esse di un popolo intero ..

..il gruppo adesso ha le potenzialità per crescere ancora ..gli studenti di Tuzla e Sarajevo hanno chiesto di poter entrare a far parte del progetto ..Selma, Melisa ed Amra -che studiano giornalismo- sono interessate ad occuparsi della sezione news nel momento in cui riusciremo a sistemare la parte informatica di Adopt ..Ivana, amica di Dijana, ha chiesto di poter entrare nel gruppo ..incontro anche Arif e Dobrila che mi confermano il loro appoggio ..Dobrila lavora all'Ufficio urbanistica del Comune ed è disponibile a fornirci tutto il sostegno necessario per promuovere Srebrenica in caso andasse in porto una ipotesi di “turismo consapevole” ..mi conferma che i lavori di ripristino del potenziale legato alle acque termali procedono come da programma ..per maggio/giugno 2011 prevedono di terminare i lavori alle terme e di aprire l'Hotel Guber con dependance e caffetteria ..per quella data dovrebbe anche riprendere a pieno regime l'attività dell'impianto di imbottigliamento (la concessione è stata data a un francese, ma lei non ha informazioni precise a proposito delle modalità di commercializzazione dell'acqua termale) ..mi conferma anche che per la primavera 2011 saranno terminati i lavori di ristrutturazione dell’Hotel Srebrenica di fianco al Comune ..prevedono di creare almeno 100/150 posti di lavoro ..mi fa vedere anche il progetto di ristrutturazione del centro termale Argentaria e del museo che verrà costruito intorno alle rovine romane scoperte a Skelani di cui mi aveva parlato Senad (nuovo membro del gruppo, storico, lavora alla biblioteca di Srebrenica ed è responsabile del progetto Skelani) ..

..l'ultimo flash da Srebrenica è la cerimonia ufficiale di apertura di un info-point europeo presso il Comune ..si tratta di una gara d'appalto vinta dalla “Kyodo” che gestirà una serie di punti di informazione per i cittadini della BiH a proposito dell'integrazione europea e dell'accesso a linee di finanziamento per progetti di rilancio economico e ricostruzione ..

..lascio Srebrenica nel tardo pomeriggio ..direzione Tuzla con tappa a Kravica ..mi mancano un paio di foto della cooperativa ortofrutticola dove sono stati massacrati un migliaio di musulmani ..un inquietante edificio di edilizia socialista ..bombe a mano lanciate dalle finestre in stanzoni stipati di persone ..una delle fosse comuni più grandi quella di Kravica ..adesso la cooperativa è semi abbandonata ..ci pascolano le capre ..poco distante, dall'altra parte della strada la grande croce di marmo scuro in memoria dei caduti serbi ..

 

ven. 05.11 sab. 06.11 dom. 07.11 -Tuzla

..Tuzla puzza più del solito in inverno ..la centrale termoelettrica funziona a pieno regime e l'odore del carbone che la alimenta ti si attacca addosso ..ma è Tuzla ..

..sono sistemato a Casa Pappagallo perchè a Tuzlanska Amica stanno facendo dei lavoretti di ristrutturazione e dove ci sono le stanze da letto è un po' sottosopra ..nei bagni di Tuzlanska hanno messo la tenda per la doccia e sono tutti impegnati nei lavori di giardinaggio prima che arrivi il freddo vero ..piantano le violette nel giardino intorno e Irfanka mi affida il compito di mobilitare i ragazzi di Casa Pappagallo per piantare le cipolle nella serra ..lei ci prova da un mese con scarsi risultati ..solo quelli del primo piano hanno fatto il lavoro ..i tre del secondo piano (dove dormo io), Edin -Milly-, Adnan e Fikhret stanno schivando abilmente ..

..con Mirza e Amira sistemiamo una buona parte della documentazione per chiudere la rendicontazione del progetto di empowerment ..Mirza mi organizza per la sera di venerdì un incontro con il gruppo degli studenti di Tuzla che hanno partecipato alla IV Settimana Internazionale ..ci saranno Jasmin, Sumeja, Edin e Šaćir ..Sena la vedrò sabato a Tuzlanska Amica perchè si occupa dei corsi di recupero per i ragazzi dell'orfanotrofio ..Dalibor lavora in Erzegovina e quindi non potrà essere presente e Gorica è a Budapest per un corso di aggiornamento, ma mi chiedono di tenerli informati sulle attività e novità di Adopt ..Jasmin ha quasi finito l'università e sta preparando la tesi di laurea (ingegnere elettronico) ..Sumeja e Šaćir sono rispettivamente presidente e vicepresidente del RUSSP -associazione regionale degli studenti del Podrinje- parliamo molto delle attività che hanno avuto modo di svolgere durante la Settimana Internazionale ..specialmente dei due seminari di Sarajevo e del lavoro sul decalogo di Alexander Langer a Srebrenica .. anche del futuro del progetto ..con Sumeja arriviamo a parlare del lager femminile di Liplje e mi dice che una sua familiare è proprietaria di una delle due case dietro la scuola elementare dove venivano tenute le donne ..450 donne ..ne ho parlato anche con Muhamed, che é criminologo e sarebbe disposto ad andare avanti in questo lavoro di denuncia sugli stupri di massa ..anche Irfanka mi ha dato disponibilità ..mi ha detto che lei conosce molte di queste storie e che se voglio mettere il culo nelle pedate potrei iniziare a cercare informazioni a proposito di un autobus con una settantina di donne scomparse che era diretto al lager femminile di Liplje ..mi risulta che sui circa 8mila incidenti probatori che non riguardano direttamente il genocidio, ma atrocità varie e crimini di guerra rilevati dall' ICTY e che dovrebbero passare per competenza alla giustizia ordinaria locale, solo 16 denuncie riguardano casi di stupri ..si parla di 25-30mila donne violentate ..delirio četniko basato sulla folle convinzione che la razza si trasmetta solo per linea di sangue maschile ..

..Irfanka venerdì è incasinata perchè ha un paio di appuntamenti in città che le occupano tutta la giornata e allora mi promette tutto il sabato pomeriggio e la sera cena a casa sua per chiudere la relazione finale sul progetto di empowerment ..sono contento perchè anche con Chiara a settembre abbiamo verificato che in cucina se la cava proprio bene ..

..sabato mattina arrivano come una fucilata una trentina di ragazzi e bambini del Dom za dijeca bez roditelja -Casa per i bambini senza genitori- che invadono come gli unni la sede di Tuzlanska ..quella che fa più casino di tutti è, come al solito, Mina ..una bomba ad orologeria abitata da multiple entità che dopo mezz'ora ti sfinisce perchè non riesci a starle dietro ..occhi azzurri ..l'avevo conosciuta nel 2006 ..adesso ha 16 anni e una gran voglia di uscire dal Dom e “spaccare” tutto ..prendersi tutto quello che la vita le ha negato fino adesso ..mi ha nominato ufficialmente suo “fratello” e sono molto orgoglioso di questa nostra strana parentela ..

..sabato pomeriggio e la sera con Irfanka riusciamo a concludere la relazione finale ..per me un'altra lezione ..mi chiede aggiornamenti a proposito degli incontri con il gruppo di Srebrenica e con gli studenti di Tuzla ..le piacciono molto i progressi che sta facendo il gruppo ed il rapporto che siamo riusciti a creare ..le piace anche il percorso che stiamo cercando di costruire per il “viaggio di conoscenza” verso l'Italia e specialmente il focus sulla situazione delle donne ..tra le altre cose parliamo anche del progetto per la stamperia di souvenir e gadget per Casa Pappagallo ..il telegiornale fa vedere Tadić a Vukovar e finiamo inevitabilmente a parlare di politica e futuro della Bosnia ..mi chiede se ho capito come sono andate le recenti elezioni in BiH e le confesso una certa confusione ..in pratica, mi dice che sia i serbi che i musulmani hanno votato quasi in blocco per i partiti ed i rappresentanti nazionalisti (anche se il figlio di Izetbegović è più moderato rispetto ad altri) però tutte le persone normali (come distingue lei) hanno votato per la SDP e per il candidato croato che a detta di tutti i “non nazionalisti” è l'unico che potrebbe portare un po' di speranza per chi vuole uscire dalle logiche nazionalistiche che paralizzano il paese ..risultato ? -mi dice sorridendo -i croati sono contenti che un loro rappresentante sia stato eletto direttamente (Zeljko Komsić è stato il candidato alla Presidenza che ha ottenuto il maggior numero di voti in assoluto) ma sono incazzati perché le altre due etnie hanno espresso il loro candidato attraverso partiti più o meno nazionalisti mentre Komsić è stato eletto con i voti di tutti i social-democratici bosniaci ..mi saluta con un racconto che mi lascia l'amaro in bocca ..all'ultima riunione di Rekom (centro di documentazione serbo-croato-bosniaco che dovrebbe avviare un processo di riconciliazione sulla base di una documentazione storica condivisa) è successo un episodio che secondo Irfanka mina in maniera pesante la credibilità di Nataša Kandić ..invitato a partecipare anche il patriarca della chiesa montenegrino-ortodossa (l'unico ad aver chiesto perdono per il genocidio di Srebrenica), il patriarca della chiesa serbo-ortodossa (da sempre in contrasto con quella montenegrina) ha posto l'out-out imponendo a Rekom di decidere chi dei due dovesse abbandonare la riunione ..decisione di Rekom: patriarca montenegrino mandato a casa ..le donne di Srebrenica “gentilmente” ringraziano ..

..lascio Tuzla a fatica anche perchè stanno asfaltando la strada che porta ad Orašje e la deviazione mi porta fino a Brčko attraverso strade bianche e paesini di campagna che si preparano per l'inverno ..prima di andare via una sorpresa per Irfanka ..i ragazzi di Casa Pappagallo hanno sistemato la serra e piantato le cipolle ..

 

 

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